14.000 MQ DI FREGOLE

14.000 MQ DI FREGOLE

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14.000 MQ DI FREGOLE: PRIMA DI ANDARCI, LEGGETE LE AVVERTENZE

Prendete una donna e abbandonatela in 14.000 mq tappezzati da abiti e accessori firmati. Le cose peggiori che potrebbero capitarle sono:

1) tremori fini e grandi scosse alle braccia e alle gambe, palpitazioni, vampate davanti all’ingestibile montagna di vestiti da scegliere e abbinare.

2) colpo al cuore, perché i globuli rossi sono troppo impegnati a trasportare maxi skirt, scamiciati, cappotti in cachemire di varie lunghezze e misure, pellicce, giacche con le frange, blazer da sera e da colazione, decolleté dal 37 al 38 anziché ossigeno.

3) perdita temporanea della funzione cerebrale in prossimità della cassa con estrema unzione della carta di credito che perisce prima di aver accettato per l’ultima volta il pin.

A fasi alternate, come i semafori dei sensi di marcia, ho vissuto in prima persona tutti i sintomi, dieci minuti dopo aver varcato le porte dell’outlet più grande mai visto. Il proprietario, l’ex calciatore Flavio Tonetto, l’ha chiamato Bon Bon, come le caramelle, probabilmente perché il troppo shopping procura un eccesso di zuccheri nel sangue che neanche una golosa di fregole come me è riuscita a smaltire.
Per riequilibrare l’acidità mi ci sono voluti pollo arrosto, bis di patate al forno e Coca Cola gigante.

14,000 SQM OF FREGOLE: BEFORE YOU GO, READ THE PRECAUTIONS

Take a girl and set her free in 14,000 square meters furnished with clothes and accessories. What’s the worst thing that could happen to her?

1) Quivers and shakes to the arms and legs, palpitations and hot flushes at the prospect of the overwhelming mountain of clothes to pick out and coordinate.

2) Stabbing chest pain, due to red blood cells being too occupied transporting maxiskirts, overall dresses, various lengths and sizes of cashmere coats, furs, fringed jackets, dinner jackets, breakfast jackets and size 37-38 pumps to actually pump oxygen.

3) Temporary loss of brain function at the checkout, with last rites of the credit card that finally wilts and dies when you type in your pin.

I experienced all these symptoms firsthand, alternately like traffic lights in opposite directions, just about ten minutes after I walked through the doors of the biggest outlet ever seen. The owner, former footballer Flavio Tonetto, named it Bon Bon like candy. Probably because too much shopping leads to a sugar overkill that even someone totally greedy for fregole like me can’t handle.

It took a huge portion of fried chicken, double fries and a giant Coca Cola to suppress the gastric acid.

Se non avete paura di perdere il controllo, fatevi un giro ad Alessandria:

So if you’re not afraid of losing control, take a trip to Alexandria:

Bon Bon Emporio

written by: Daniela Zuccotti

Look: Ballantyne sweater, Marly’s coat, Adidas Superstar sneakers, Accessorize bag, W eyewear sunnies, Cavalli Class pants

© Luca Cipollone © Luca Cipollone © Luca Cipollone © Luca Cipollone



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